Che la tua azienda (o un consorzio) disponga già di un ufficio stampa (interno o esterno) oppure meno, non si può prescindere da un capo della comunicazione. Vediamo perchè...
Per prima cosa, il capo della comunicazione:
Definisce la strategia di comunicazione integrata, in linea con la missione e gli obiettivi dell’organizzazione;
Coordina tutti i canali: media, digital, eventi, PR, stakeholder istituzionali e pubblici;
Lavora a stretto contatto con la direzione generale e/o il presidente del consorzio.
Nello specifico, questa figura diviene il cuore strategico (nonchè, in assenza di un ufficio stampa, anche il braccio operativo della comunicazione), occupandosi di:
Defininendo il tono di voce, l'identità del brand e linee editoriali, l'head of communication provvede a curare una narrazione coerente del consorzio/azienda in tutti i canali.
- Redige e diffonde comunicati stampa;
- Segue direttamente le uscite media e fa da portavoce istituzionale, se necessario;
Produce contenuti (copy, visual, video), coordina o il team interno o le agenzie che si occupano di:
- social media strategy,
- content marketing (blog, video, interviste, storytelling),
- newsletter, CRM, DEM.
- Pianifica le campagne, gli eventi, le uscite stampa e digitali in modo integrato;
- Misura i risultati e adatta le strategie in base agli obiettivi (notorietà, engagement, posizionamento);
- Redige report periodici, anche per giustificare gli investimenti sostenuti (soprattutto quelli pubblici, nel caso dei consorzi finanziati con fondi UE o nazionali).
Se vi sono agenzie esterne o freelance (grafici, social media manager), li coordina sotto un'unica regia, garantendo coerenza e continuità in ogni azione di comunicazione, pertanto:
- supervisiona l’ufficio stampa (interno o in outsourcing), fornendo linea editoriale, priorità ed obiettivi;
- fa da ponte tra marketing, commerciale, presidenza e agenzie esterne;
- garantisce coerenza narrativa e visiva in tutte le iniziative di comunicazione.
Il capo della comunicazione cura il tono di voce istituzionale, il posizionamento del brand (consortile o aziendale), l'identità e la reputazione pubblica, oltre ad essere responsabile della narrazione di filiera (valori, territorio, sostenibilità, innovazione, qualità, tradizione, ecc...)
Il capo della comunicazione intrattiene relazioni strategiche con:
- media nazionali e internazionali,
- opinion leader del settore (critici, giornalisti, influencer),
- stakeholder istituzionali (enti pubblici, ministeri, Unione Europea),
- partecipa o coordina la comunicazione nei tavoli di filiera, fiere, roadshow internazionali, eventi B2B/B2C.
In assenza di un ufficio stampa, il capo della comunicazione è il fulcro operativo, ma non deve rinunciare alla visione strategica: è proprio questa sua doppia dimensione a fare la differenza.
Se, invece, si dispone di un ufficio stampa, a quest'ultimo sarà delegata la parte dell'operatività, mentre il capo della comunicazione avrà il compito di dirigere le operazioni. Ricorda sempre che l'ufficio stampa lavora sul presente (comunicati, copertura eventi), mentre il capo della comunicazione progetta il futuro (posizionamento, strategia, visione).
L'esperienza, il saper fare ed il saper dirigere, fanno la differenza: un esecutore senza visione crea soltanto rumore, mentre uno stratega che non sa eseguire rimane bravo solamente sulla carta.