Capita a volte di incontrare aziende, magari poco strutturate, che, erroneamente, tendono a pensare che una propria presenza all’interno di media (specializzati o generalisti), con video o con articoli, sia assolutamente necessaria o anche l’unico modo per far sentire la propria voce. Attenzione: spesso anche professionisti affermati (che sono a tutti gli effetti delle piccole aziende) tendono a commettere lo stesso errore.
Si va così alla ricerca del proprio “quarto d’ora di notorietà” provando a stuzzicare l’attenzione di un giornalista, di una testata oppure di una qualsiasi trasmissione televisiva.
Un po’ come se la propria credibilità si misurasse semplicemente con la quantità (e talvolta anche l’autorevolezza, reale o presunta) di “rumore” legato alle voci (o alle penne) di chi parla di noi.
Certo, arrivare a stuzzicare l’attenzione da parte di seri professionisti della comunicazione è sia utile che gratificante (inoltre, generalmente gratuito, il che non guasta…).
Questo, però, deve essere soltanto un tassello dell’ampio mosaico legato alla nostra reputazione.
Inoltre, ciò che sfugge al nostro controllo e non dipende da noi, non è uno strumento su cui possiamo veramente fare affidamento.
Quando, infine, riusciamo ad avere un valido motivo per cui far sì che i media si interessino veramente a noi, spesso si ha un effetto a catena che porta la notizia e girare tra vari giornali. Un effetto “wow” certamente piacevole, ma generalmente destinato a sgonfiarsi rapidamente, rivelandosi spesso solo un fuoco di paglia.
Al di là di tutte queste considerazioni andiamo ora a vedere meglio perché questa tattica, se non inserita in un adeguato contesto (e quindi supportata da una vera strategia di comunicazione), alla lunga non si riveli realmente utile, se non addirittura controproducente.
Attenzione, ho parlato volutamente di tattica, in contrapposizione alla strategia.
La strategia, infatti, è il proprio piano d’azione complessivo, l’insieme di tutte le iniziative da intraprendere per raggiungere un determinato obiettivo.
Facendo un parallelismo con lo sport, potremmo vederla un po’ come l’idea di gioco che una squadra mette in campo in ogni singola partita per vincere il campionato. La tattica, invece, è un po’ come uno schema da adottare per provare a fare un punto. Bisogna saper fare ricorso a tattiche differenti, ben inserite all’interno della propria strategia; diversamente si rischia di diventare rapidamente prevedibili (e quindi battibili).
Non a caso l’allenatore, lo stratega della squadra, si circonda di tattici per studiare determinati aspetti di un avversario ed impostare specifiche contromosse.
Se la pressoché totalità della comunicazione legata alla mia figura (se sono un professionista) o alla mia azienda e ai suoi prodotti è legata ai media, mi ritroverò sempre a rincorrere qualcuno che possa dedicarmi del tempo per raccontare quanto (a mio parere) ho di interessante da dire.
In un’epoca in cui, inoltre, la qualità media dell’informazione è inevitabilmente scesa per svariati motivi (primo tra tutti il fatto che il lettore medio ormai difficilmente investa nell’acquisto dei giornali), potrei anche ritrovarmi a non essere del tutto soddisfatto di quanto un singolo magazine (e magari di conseguenza anche altri che riprendessero la stessa notizia) ha effettivamente espresso su di me, sulla mia azienda o sui miei prodotti.
Ma allora, cosa bisogna fare?
Le possibilità, in realtà, sono talmente tante che può esser facile perdersi: uffici stampa, social network, influencer marketing, sito, blog, etichette parlanti e chi più ne ha più ne metta.
Tutto ciò che parla di noi contribuisce a creare nella mente del nostro potenziale consumatore l’idea che poi lo accompagnerà a lungo (se non per sempre), quando penserà a noi e ai nostri prodotti/servizi.
“Goccia dopo goccia si scava anche la roccia”, dicevano i latini: ecco, allora, che adesso possiamo renderci conto di quanto sia più importante un minuto al giorno di “rumore ben dosato” che un imprevedibile e “chiassoso” quarto d’ora di notorietà.
Costruire la propria comunicazione è un lavoro sottile e da svolgere con costanza, dosando bene diversi strumenti, ma soprattutto con una strategia coerente.
Solo così le interazioni con i media potranno essere la vera ciliegina sulla torta, in grado di regalare valore aggiunto a tutto il nostro lavoro, ponendo in risalto specifiche notizie o fatti davvero rilevanti.